martedì 4 agosto 2015

SERENATA REP

Il famigerato Calcio Totale creato e sviluppato dall'Olanda negli anni '70 si basa sul principio che ogni giocatore è in grado di adempiere a qualsiasi compito sul terreno di gioco, rendendo secondario il concetto stesso di ruolo.
Il movimento continuo e la completa partecipazione di ogni elemento alle due fasi, sono due caratteristiche basilari per il successo di questo innovativo quanto vincente intendimento calcistico.
Sia l'Ajax che la nazionale olandese trovano in esso il viatico per incantare l'intero mondo del calcio, guidati in campo e fuori dal fenomenale talento di Johan Cruijff.
Indubbiamente l'influenza tecnica e morale del Profeta del gol ha un peso elevato in tutto questo, ma è indubbio che il talento in quegli anni venga attribuito anche ad altri eccelsi giocatori, tra i migliori dell'intera storia olandese ed europea.
Come tutti sappiamo l'Ajax nel periodo considerato vince per ben tre volte consecutive la Coppa dei Campioni (dal 1971 al 1973), permettendo al suo nome di essere ricordato in eterno nella storia del calcio.
L'ultima di tale affermazioni avviene grazie al gol di un'atipica ala destra, tecnicamente ineccepibile e dal fisico statuario, Johnny Rep.


Il suo esordio in prima squadra avviene proprio nella stagione 1972/1973 rivelandosi subito un elemento di grandissima qualità ed estremamente decisivo.
La sua interpretazione del ruolo di esterno è in perfetta simbiosi con il calcio praticato dai Lancieri: Rep non dà mai punti di riferimento agli avversari, grazie ad un continuo e preciso movimento, che lo rende particolarmente utile in più zone di gioco.
Estremamente veloce e possente, è in possesso di un dribbling efficace, con il quale può saltare in allungo o nel breve il diretto opponente.
Fisicamente sfiora i 190 centimetri e tale struttura fisica lo rende molto valido nel gioco aereo, qualità che esibisce con tempestivi quanto improvvisi inserimenti centrali.
Inoltre calcia molto bene con entrambi i piedi ed anche dalla lunga distanza si dimostra insidioso con conclusioni potenti e precise.
Anche grazie al suo contributo nella suddetta stagione arriva il 16° titolo per l'Ajax e, come anticipato, la possibilità di fregiarsi per la terza volta del titolo di campioni d'Europa.
Il titolo viene vinto nella finale di Belgrado contro la Juventus grazie ad un gran gol di testa di Rep, che sfrutta al meglio il cross di Blankenburg sovrastando Longobucco.
Ma il giocatore esterno si era già messo in mostra in precedenza nell'autunno del 1972 in concomitanza della Coppa Intercontinentale; l'Ajax sconfigge nel doppio incontro l'Independiente e nel match giocato ad Amsterdam Rep segna una doppietta.
La squadra di Amsterdam fa sua anche la Supercoppa Europea ai danni del Milan, nettamente battuto all'Olympisch Stadium di Amsterdam per 6-0, dopo la sconfitta per 1-0 patita a San Siro.
Ovviamente nel tabellino è presente anche il nome di Rep, autore del quarto gol.
La sua avventura in patria continua quindi per altre due stagioni intervallate dal Mondiale 1974, dove la nazionale olandese allenata da Rinus Michels, incanta il mondo fino alla sconfitta finale contro la Germania Ovest.
Rep è uno dei grandi protagonisti della rassegna, dove segna ben 4 gol, compresa la doppietta nella partita d'esordio contro l'Uruguay.
Prima e dopo il Mondiale si assiste ad una piccola "diaspora" dei giocatori dell'Ajax verso le grandi squadre europee, esemplificata dal trasferimento, in anni diversi, di Cruijff e Neeskens al Barcellona.
Nel 1975 anche Rep approda in Spagna, accettando la ricca offerta del Valencia, al tempo non propriamente una squadra di prima fascia.
Il suo rendimento è come sempre ottimo, tanto da andare a segno 22 volte nelle 55 apparizioni nella Liga in due stagioni
Tuttavia il Valencia ottiene solamente due piazzamenti a ridosso della zona Uefa, nonostante nel secondo anno arrivi anche un grande attaccante come l'argentino Mario Kempes.
Nel frattempo l'Olanda arriva terza nell'Europeo del 1976, perdendo la semifinale contro la Cecoslovacchia e soprattutto la possibilità di inserire il suo nome nell'albo d'oro di una competizione per nazionali.
Nel 1977 si trasferisce al Bastia in Francia, dove si impone come uno dei migliori giocatori dell'intero campionato, segnando 33 reti nelle sue due stagioni con i Leoni di Furiani.
La squadra ottiene nel 1978 l'accesso alla finale di Coppa Uefa dopo una strepitosa cavalcata fino all'atto conclusivo contro il PSV Eindhoven. La squadra olandese ha la meglio nel doppio incontro, ma grazie alle prestazione di Rep il Bastia ottiene quella visibilità internazionale mai appartenutagli.
Nello stesso anno l'Olanda vola in Argentina senza il mentore Cruijff per tentare nuovamente di vincere il titolo mondiale.
Rep appare in grandissima forma, dimostrandosi letale per le difese avversarie, che mal riescono a leggere le sue famigerate incursioni.
Durante questa manifestazione segna tre reti che sommate alle quattro del torneo precedente lo rendono il giocatore olandese con più gol segnati nella fase finale di un Mondiale.


Anche in questo caso l'Olanda raggiunge l'atto finale, salvo essere sconfitta dai padroni di casa argentini, in una partita dove le decisioni arbitrali e la pesante influenza politica hanno avuto un ruolo cruciale.
Nel 1979 si trasferisce al Saint Etienne dove continua senza cedimenti la sua straordinaria carriera, a suon di ottime prestazioni e gol.
L'anno successivo disputa il Campionato Europeo con la maglia dell'Olanda, ma anche stavolta l'avventura non è positiva e la squadra di Zwartkruis viene eliminata nel girone iniziale.
Rep va in gol su rigore nella sconfitta per 3-2 contro la Germania, dimostrandosi uno dei migliori giocatori della sua rappresentativa.
Finalmente nella stagione 1980/1981 riesce nuovamente a vincere una competizione importante, primeggiando con il Saint Etienne nel campionato francese, al termine di un equilibrato testa a testa con il Nantes.
Decisive in tal senso sono anche le sue giocate, sempre perfettamente assistite da quelle di un altro asso del calcio mondiale, Michel Platini.
Nella città della Loira resta fino al 1983, giocando 164 partite e segnando 65 reti nella massima divisione francese con la maglia dei Les Verts.
Decide quindi di rientrare in patria per giocare con il PEC Zwolle, non prima di aver messo fine alla sua esperienza con la nazionale, dopo 42 partite e 12 gol.
L'anno successivo accetta l'offerta del Feyennord, ma la condizione fisica non è più quella dei bei tempi, nonostante le due stagioni disputate e le 43 presenze raccolte.
Dopo un'ultima esperienza nell'Harleem nella stagione 1986/1987 chiude una lunga ed eccellente carriera, venendo altresì ricordato come uno dei simboli del calcio olandese e non solo.
Si potrà sicuramente obbiettare che nel periodo descritto i suoi già citati compagni siano stati superiori a lui in termini di classe e valore complessivo.
Al di là dei mai utili paragoni, resta la figura di un'ala destra tra le più complete e varie della storia del calcio, tale da rendere il suo nome come uno dei simboli del calcio totale olandese.
In una carriera giocata sempre al massimo livello resta solo il rammarico di non aver raccolto quanto avrebbe meritato con la nazionale, ma questo discorso vale anche per i suoi compagni "più bravi".


Giovanni Fasani

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