martedì 8 settembre 2015

HO FATTO 13...E 411 GOL!

Tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 si assiste in molte nazioni europee alla rapida diffusione del gioco del calcio, caratterizzata dal moltiplicarsi degli appassionati e dalla nascita delle prime società sportive.
Il passo successivo non può che essere la creazione di rappresentative nazionali, creando così i presupposti per le prime sfide internazionali tra squadre di stati diversi, creando le pionieristiche basi per le grandi competizioni che oggi stiamo ammirando.
A quei tempi l'Ungheria è una delle nazioni più attiva dal punto di vista calcistico, tanto da far esordire la sua nazionale già nel 1902, in una sfida contro l'Austria.
Viene da se che la nazione magiara è da subito considerata come un riferimento per buona parte dell'Europa, ammirata dalla sua applicazione tecnico-tattica e dai primi grandi giocatori che detta nazione propone.
A tal proposito a partire dal 1906 tutto il vecchio continente fa la conoscenza di un eccezionale centravanti, dalla media realizzativa portentosa e dallo straordinario palmares.
Imre Schlosser può essere definito come uno dei primi campioni del calcio europeo, alla luce di una lunga e strabiliante carriera.


Nato a Budapest nel 1889 si appassiona subito al gioco del calcio, tanto da esordire a soli 17 anni con la maglia del Ferencvaros, per il quale gioca fino al 1915.
Con le Aquile Verdi vince ben 6 campionati ed altrettanti titoli di capocannoniere, realizzando complessivamente 258 reti in 155 partite di campionato.
I numeri sono come sempre frutto degli scarsi dati disponibili, ma certificano comunque la figura di un eccezionale attaccante d'area, temuto da tutte le difese in quanto micidiale in fase di conclusione.
Non è però un semplice finalizzatore, ma anche un giocatore intelligente in grado di muoversi in modo arguto ed utile al gioco della squadra.
Alla luce del suo leggendario fiuto per il gol diventa anche il realizzatore principale della nazionale, per la quale fa il suo esordio nel 1906 in una pareggio per 4-4 contro la Boemia e per la quale segna il primo gol un mese più tardi contro l'Austria.
Si fa conoscere anche dal pubblico italiano a seguito della seconda partita ufficiale della nazionale italiana: a Budapest l'Ungheria vince 6-1 e Schlosser segna una doppietta.
Nel periodo considerato non esistono ancora i grandi tornei per nazionali e sono quindi i Giochi Olimpici a rappresentare il palcoscenico calcistico più prestigioso ed ambito.
Schlosser partecipa all'edizione del 1912, dove l'Ungheria viene eliminata già al primo turno per mano della forte Inghilterra.
La rappresentativa ungherese vince comunque il torneo di consolazione ed il suo prolifico centravanti realizza una tripletta in semifinale contro la Germania ed apre le marcature nella vittoria finale contro l'Austria per 3-1.
Come anticipato nel 1915 cambia squadra di club, passando all'MTK Hungaria, squadra con la quale vince altri 6 campionati ed il suo settimo ed ultimo titolo di miglior marcatore.
Anche in questo contesto i suoi gol realizzati sono superiori alle presenze: in 125 apparizioni va a segno 141 volte, risultando in assoluto il miglior giocatore della squadra biancoblu.
Nel 1922 decide a sorpresa di interrompere la sua carriera agonistica per dedicarsi a quella di allenatore ed ancora più a sorpresa opta per un trasferimento in Svezia.
Diventa infatti l'allenatore del Norrkoping, squadra con la quale non riesce però a vincere nulla, ottenendo solamente un sesto ed un quinto posto nelle due stagioni trascorse in Scandinavia.
Nella stagione 1924/1925 si propone nel medesimo ruolo nel Wisla Cracovia, dove, nonostante vinca il girone regionale, viene eliminato nel torneo finale volto a determinare il campione nazionale.
Al termine di questa esperienza decide di riprendere l'attività calcistica, spostandosi dalla Polonia all'Austria, per giocare con il Wiener Sport Club.
Per la squadra austriaca allena anche le formazioni giovanili e scende in campo 17 volte, realizzando comunque 6 reti.
La rinnovata volontà di essere un calciatore lo spinge nel 1926 a ritornare in patria per giocare nuovamente con la maglia del Ferencvaros.


Con la squadra di Budapest gioca una sola stagione, ma risulta assolutamente decisivo per il successo finale in campionato, segnando 11 reti nelle 14 partite disputate. Tale convincente prestazione gli permette di ritornare anche in nazionale, per la quale gioca le sue ultime tre partite, dove, peraltro, non riesce ad andare a segno.
Con la rappresentativa magiara chiude con l'invidiabile bilancio di 59 reti  in 68 apparizioni: per anni risulterà il miglior realizzatore di tutti i tempi e sarà Ferenc Puskas a superarlo nel 1953, segnando nella vittoria per 3-6 contro l'Inghilterra.
L'anno successivo approda al Kanzum dove chiude definitivamente la carriera, dopo 9 partite giocate ed una rete realizzata.
Riassumendo il suo bilancio finale non si può non notare i ben 13 campionati vinti da giocatore, ai quali ha partecipato con un numero ancora impressionante di gol.
Quando si parla di giocatori di quell'epoca la domanda è sempre la stessa: "Ma quanti esattamente?".
Le statistiche più attendibili parlano di 411 reti in 309 partite di campionato ungherese, con una media realizzativa che nessun altro calciatore magiaro riuscirà più nemmeno ad avvicinare.
I gol segnati nell'era pionieristica vanno sempre tarati considerando il livello di tale epoca e valutando la scarsa attitudine difensiva che le squadre erano solite avere.
Tuttavia se tale idioma è valido, allora risulta valido anche quello che asserisce che "fare gol è sempre difficile e farne tanti ancora di più".
Considerato tutto questo non si può che considerare Imre Schlosser come uno dei primi grandi campioni della storia del calcio e, considerando un termine successivo alla sua epoca, un autentico bomber.


Giovanni Fasani

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