domenica 11 dicembre 2016

DALLA POLONIA PASSANDO PER IL CANADA

L'interesse dei canadesi verso il calcio è sempre stato piuttosto tiepido, se lo si paragona alla grande passione per sport più diffusi per via del clima e del retaggio culturale.
Il "soccer" da quelle parti è storicamente una disciplina secondaria e dei quasi 36 milioni di abitanti solo una ristretta minoranza lo considera un'attività sportiva meritevole.
Personalmente collego calcisticamente il Canada alle esperienze di calciatori come Roberto Bettega e Francesco "Morgan" Morini, i quali hanno deciso di terminare la loro gloriosa carriera a Toronto.
A livello internazionale è impossibile dimenticare la storica qualificazione della nazionale al Mondiale del 1986, raccontata altresì nel dettaglio nel nostro libro.
Saltuariamente questo bellissimo stato nordamericano ha prodotto anche talenti calcistici di assoluto livello, alcuni arrivati da altri paesi alla ricerca di fortuna e di un'opportunità sportiva.
Uno di questi è sicuramente Tomasz Radzinski, seconda punta di origine polacca, dotata di grande talento e di elevata tecnica.


La sua vita cambia del tutto a 13 anni quando la sua famiglia decide di emigrare dalla Polonia alla volta della Germania, per poi oltrepassare l'oceano tre anni dopo per stabilirsi definitivamente in Canada.
Proprio l'esperienza adolescenziale nell'Osnabrück in Germania porta il giovane Tomasz ad appassionarsi al calcio, continuando con profitto tale attività anche nel continente americano.
In tale contesto impressiona tutti durante la sua permanenza nei Toronto Rockets, mettendo da subito in mostra qualità tecnico/atletiche superiori al contesto nel quale si trova a giocare.
Non passa molto tempo affinché gli scout europei notino il suo talento e nel 1994, a neanche 21 anni, si materializza il suo ritorno nel vecchio continente.
Il suo nuovo "palcoscenico" è il Belgio e più precisamente Anversa, dove ha sede il Beerschot Ac, squadra di medio livello, che punta appunto sull'acquisizione di giovani talenti da rivendere una volta valorizzati.
Nelle tranquille Fiandre Radzinski compie un ulteriore salto di qualità, affinando quelle doti che lo rendono un attaccante potenzialmente devastante e completo in ogni fondamentale.
La sua straordinaria rapidità di esecuzione è esaltata da  un tiro potente e preciso scagliato indifferentemente con entrambi i piedi, che lo rende mortifero nella conclusione dalla breve/media distanza.
Pur non essendo propriamente un corazziere riesce a reggere l'urto anche contro avversari corpulenti, tanto da trovarsi a suo agio anche fuori dai sedici metri avversari; non a caso ama partire dall'esterno per poi accentrarsi, sfruttando un dribbling molto efficace.
Dispone infine di una grande intelligenza nei movimenti, che gli permette di smarcarsi con facilità e di sfruttare ogni possibile spazio per sorprendere il diretto avversario o un' intera difesa in linea.


Sono realizzazioni come queste che trascinano i De Ratten alla conquista della loro prima coppa nazionale nel 1996, così come a piazzamenti di tutto rispetto in campionato.
Nella sua ultima stagione ad Anversa gioca una stagione strepitosa, segnando ben 19 reti nella Jupiler League guadagnandosi, nell'estate del 1998, la chiamata del blasonato Anderlecht.
A Bruxelles Radzinski diventa in assoluto l'attaccante più forte del campionato ed in assoluto uno dei più interessanti prospetti dell'intero panorama calcistico europeo.
Oltre ai successi (due titoli nazionali consecutivi) arrivano soprattutto i gol, tanti e belli, corredati da prestazioni sontuose, che gli valgono in molte occasioni l'epiteto di immarcabile.
Anche in Europa il suo talento inizia fare realmente la differenza, soprattutto durante la Champions League 2000/2001, dove il talentuoso canadese realizza 5 reti,  consentendo ai Paars-wit di raggiungere il secondo girone eliminatorio.
Due di queste reti vengono segnate nell'indimenticabile successo dei belgi contro il grande Manchester di Sir Alex Ferguson.




Anche i tifosi della Lazio fanno la sua conoscenza della prima partita del secondo raggruppamento, decisa proprio da un gran gol di Radzinski.



La visibilità ottenuta con l'ottima Champions disputata ed il titolo di capocannoniere del campionato lo rendono uno degli obiettivi primari del seguente calciomercato.
A sorpresa, almeno di chi scrive, è l'Everton ad assicurarsi le sue prestazioni, versando nelle casse dell'Anderlecht quasi 7 milioni di euro.



Chi lo vedeva già nella rosa di qualche top team resta deluso, avendo la squadra di Liverpool obiettivi non di primo piano.
Anche chi si attendeva caterve di gol resta però deluso: nelle tre stagioni disputate con i Toffees Radzinski resta molto al di sotto della sua abituale media gol, raggiungendo i 10 gol solamente nella sua seconda stagione (2002-2003).
Sulla carta dovrebbe fungere da seconda punta in coppia con  Duncan Ferguson o Kevin Campbell, ma in realtà si ritrova molte volte a giocare largo sulla sinistra, snaturando decisamente le proprie qualità.
Il suo rendimento è comunque positivo ed apprezzato da pubblico e critica, positivamente colpite da giocate come queste contro il Southampton.



Nei tre anni passati all'Everton ha la possibilità di giocare anche con un giovanissimo Wayne Rooney, ma mentre la stella del nuovo Golden Boy del calcio inglese inizia a splendere, quella di Radzinski inizia inaspettatamente ad offuscarsi.
A poco serve anche il passaggio al Fulham dove le prestazioni del canadese, a parte qualche isolato guizzo, sono davvero lontane da quelle ammirate in Belgio.
Significativi in tal senso sono i dati realizzativi, che parlano di appena 10 reti messe a segno in tre campionati giocate al Craven Cottage.
A 34 anni sembra di essere ai titoli di coda di una carriera iniziata con il botto, salvo poi arenarsi nella parte di finale. Il talentuoso attaccante regala però ancora magie grazie al trasferimento in Grecia, quando accetta di giocare con lo Skoda Xanthi.
Presso la Vasilissa tis Thrakis (storico soprannome dei biancorossi che significa "Regina di Tracia"), Radzinski gioca una stagione molto positiva, tornando a segnare con continuità (14 gol in 25 apparizioni).
Non è però tutto rose e fiori, dal momento che durante tale esperienza arriva ad accusare i compagni di avere falsato delle partite per favorire un giro di scommesse.
In tale clima la sua esperienza in Grecia non può che durare un anno, al termine del quale decide di fare ritorno nella nazione dove tutto è cominciato, vale a dire in Belgio.
La scelta cade su Lierse, squadra che milita in seconda divisione, con velleità di ritornare al più presto nella massima serie.
Per ottenere tale obiettivo la squadra belga impiega due anni, durante i quali Radzinski mette a disposizione tutta la sua esperienza, al netto di una condizione fisica non più ottimale.
Gioca un'ultima parziale stagione sempre in seconda divisione nel Waasland-Beveren, prima di abbandonare l'attività agonistica nel 2012 a 39 anni.
Se la sua carriera nei club si è stabilizzata dopo un'iniziale impennata, quella con la nazionale canadese è proseguita sempre in modo lineare, salvo qualche immancabile polemica.
La prima convocazione avviene nel 1995 e fino al 2009 mette insieme 40 presenze, interrotte nel 1999 per due anni a seguito di una mancata risposta ad una convocazione.
La federazione prende molto male la sua assenza, accusandolo "di poco rispetto verso la nazione e verso i tifosi" e bandendolo da qualsiasi successiva convocazione.
Tra molto critiche la situazione si risolve  nel 2001,quando si riappacifica con l'entourage della nazionale, venendo così nuovamente preso in considerazione.
Il livello della rappresentativa canadese non è tale da poter aspirare alla partecipazione ad un Mondiale ed i soli 10 gol segnati in totale da Radzinski la dicono lunga sul contributo che anche un talento superiore ha potuto dare alla causa.



A livello generale il Radzinski ammirato con la maglia dell'Anderlecht era un vero spettacolo per gli occhi, nonché un prototipo della perfetta seconda punta, per qualità tecnica e movimenti sul campo.
Peccato che la sua ascesa  si sia in qualche modo rallentata con il passaggio in Inghilterra, dove ha probabilmente mostrato solo una parte del suo straordinario potenziale.
Magari anche i poco appassionati canadesi si sono interessati alla gesta dello spettacolare attaccante di origine polacca....


Giovanni Fasani

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