domenica 21 maggio 2017

BARESI CAPOCANNONIERE....

Il nome di Franco Baresi è sinonimo di eccellenza qualora ci si riferisca al ruolo di libero o più in generale quando si vuole citare un immenso campione.
L’immensità che diventa regola come era solito chiamarlo Carlo Pelegatti è stato davvero un difensore leggendario ancora oggi preso ad esempio per la pulizia degli interventi, la sagacia tattica ed il carisma.
Nell'arco di una lunghissima carriera gli sono state attribuite le più lusinghiere qualità, ma difficilmente qualcuno lo può ricordare per i gol fatti, così come sembra apparentemente non appartenergli un titolo di capocannoniere.
Pochi ricordano però che nell'edizione della Coppa Italia 1989/1990 il libero di Travagliato è risultato il miglior realizzatore con 4 gol, grazie alle sua precisione dal dischetto, fondamentale che lo ha reso invece sfortunato protagonista al Mondiale del 1994.


Baresi è sempre stato un buon rigorista, dall'alto di una storica freddezza che lo ha sempre accompagnato in ogni giocata; durante la sua militanza nel Milan solamente la presenza di provetti tiratori, su tutti Van Basten, non gli ha permesso di essere nominato tiratore principale.
Durante la Coppa Italia sopracitata l'allenatore Arrigo Sacchi opta per un ampio turnover, decidendo di affrontare le prime partite con un attacco formato dai "nuovi" Stefano Borgonovo e Marco Simone.
A dire il vero nel primo turno la squadra rossonera fatica a battere il giovane Parma di Nevio Scala, avendone la meglio dopo una lunga serie di calci di rigore; il caso vuole che sia proprio Baresi a sbagliare il primo, calciando a lato.
Il torneo prevede successivamente una serie di gironi a tre squadre per determinare le quattro semifinaliste: il Milan viene inserito nel girone C con Atalanta e Messina.
La prima avversaria è proprio la squadra siciliana, che a San Siro viene annichilita da un sonante 6-0, caratterizzato da una tripletta proprio del numero 6 rossonero.
Quest'ultimo realizza con decisione tre calci di rigore decretati dal signor Trentalange, due dei quali nel finale di partita (82° e 86° minuto).



Due settimane dopo sempre a San Siro Milan ed Atalanta si giocano il passaggio del turno, in una partita ancora oggi ricordata per un increscioso episodio avvenuto proprio nel finale.
La squadra di Mondonico ,passata in vantaggio al 41° minuto grazie a Giorgio Bresciani, sembra controllare la partita e verso la fine del match Stromberg calcia volontariamente il pallone in fallo laterale per consentire le cure a Stefano Borgonovo infortunato.
Alla ripresa del gioco il Milan non restituisce il pallone e sul cross di Massaro lo stesso Borgonovo viene atterrato da Barcella, costringendo l'arbitro Lanese a decretare il rigore.
Tra proteste e polemiche Baresi batte Ferron, regalando al Milan il passaggio alle semifinali.




Nel doppio scontro con il Napoli la squadra di Sacchi riuscirà ad espugnare il San Paolo per 3-1, anche grazie ad un calcio di rigore stavolta calciato da Van Basten, raggiungendo in finale la Juventus.
Un gol di Roberto Galia a San Siro regalerà il successo ai bianconeri, lasciando come parziale soddisfazione a Baresi l'inatteso titolo di capocannoniere della Coppa Italia.
Soddisfazione che nel copioso palmares dello storico numero 6 non viene praticamente conteggiato, ma che rappresenta una piccola aggiunta alla sua leggendaria carriera.




Giovanni Fasani
 

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